Castello di Verduno

Come in tutte le cantine situate nel centro storico di Verduno, anche qui – pur trovandoci all’interno di un castello – respiro sempre un’atmosfera familiare d’altri tempi. Merito certamente di Gabriella Burlotto, ma anche della mia lunga frequentazione con il marito Franco Bianco, le cui prime tracce risalgono almeno alla fine degli anni ’80, quando il sottoscritto iniziava a muovere i primi passi nel mondo del vino e Franco già imbottigliava i suoi Barbaresco sotto il nome di Fratelli Bianco.
Messi da parte i sentimentalismi, ciò che più conta per voi lettori è che i Barolo di questa azienda sono da tempo tra i punti di riferimento comunali, con il loro taglio austero, classico eppure mai ostico. Vini capaci in alcune annate di slanci davvero notevoli e divenuti negli ultimi anni sempre più frequenti, anche grazie al contributo silenzioso quanto misurato dell’enologo Mario Andrion. Non meno importante è infine il ruolo di Marcella Bianco, figlia di Gabriella e di Franco, oggi ambasciatrice affermata della cantina e del Barolo in generale.

• Note aggiuntive
• Prima annata imbottigliata: 1967 (col marchio Dottoressa Lisetta Burlotto).
• Nel 2022 la piccola vigna nella MGA Monvigliero è stata ripiantata e, nell’attesa che torni in produzione, il Barolo Monvigliero è vinificato da uve acquistate.
• Tornato stabilmente in gamma dall’annata 2013, dopo un periodo in cui è stato prodotto saltuariamente, il Barolo classico è un assemblaggio derivante dalle MGA Boscatto, Campasso, Rodasca e Massara.
• Castello di Verduno è stata la prima cantina ad utilizzare il nome della MGA Massara su un’etichetta di Barolo. L’annata più vecchia di cui abbiamo documentazione certa è la 1974, ma non è esclusa la commercializzazione di annate precedenti.