Che la famiglia Mascarello non abbia mai creduto nei Barolo da singolo vigneto è fatto risaputo (il Barolo Canubbi prodotto negli anni ’50 e ’60 è la classica eccezione che conferma la regola). Ciò non significa tuttavia che la provenienza delle uve sia mai stata considerata irrilevante ai fini del conseguimento del migliore risultato possibile: prova ne siano i nomi riportati sulle etichette di Barolo fino all’annata 2009 (dal 2010, anno dell’introduzione delle MGA, non è stato più possibile farlo).
A questo proposito, nella terza immagine panoramica ne trovate il dettaglio completo. La qualità non è certo degna di un concorso, ma quando ho scattato le fotografie pensavo soltanto al mio archivio personale e non certo ad una futura possibile pubblicazione. Dato che però non troverete nulla di paragonabile altrove, credo che possiate chiudere tranquillamente un occhio.
Inutile invece dilungarsi sull’unico Barolo prodotto: da quando Maria Teresa Mascarello è alla guida dell’azienda – e sono ormai anni – la qualità, la personalità e la precisione hanno raggiunto e mantenuto livelli altissimi come mai prima d’ora. Assaggiarlo almeno una volta nella vita è dunque d’obbligo.